Basta mentire!
Articolo apparso sul numero di maggio 2023 della rivista Gente Sana
Sono stata invitata a portare il tema della nascita alle giornate autogestite del liceo di Bellinzona. A contattarmi è stata una studentessa dopo aver letto il mio contributo pubblicato su questa rivista intitolato Prepararsi a partorirsi. Era rimasta colpita, in particolar modo, dalle parole istinto e natura inserite in un contesto di parto che l’hanno portata improvvisamente e inaspettatamente a pensare: “cavolo è vero! In fondo è naturale e dovrebbe essere istintivo!”. A lei però questo pensiero non era mai emerso prima perché ne aveva finora avuto uno completamente diverso e da qui il desiderio di approfondire e quindi scrivermi. Le ho chiesto se e come ne parlano tra coetanei: “Capita che ne parliamo e praticamente tutte, pure io, diciamo di voler assolutamente fare un cesareo per non sentire nulla.”
Sorpresa? No, purtroppo.
Ed eccomi quindi in una classe mista maschi e femmine dai 15 ai 18 anni a condividere di Nascita: natura e mistero.
Che idea avete del parto?
“Terribile, terrificante, dolorosissimo, traumatico, faticosissimo, difficile, pericoloso, stressante, si urla tanto, fa paura, manondovrebbeesserenaturale?, …”
Sorpresa? No, purtroppo. Arrabbiata però sì, e anche tanto! Mi sento profondamente indignata perché, come oche condannate a diventar paté, le persone, in particolare i bambini e i giovani, vengono incessantemente ingozzate di informazioni pressappochiste e scorrette. In ogni ambito si convogliano verso di loro nozioni incomplete e corrotte. Questo equivale a MENTIRE!
Questo causa i danni sui quali poi si inciampa cercando di correre ai ripari. Uno su un milione, nel caso specifico di questo contesto: il numero eccessivamente elevato di cesarei (quanti salvavita?). Ovviamente è importante e necessario attivarsi per cambiamenti in ambito ospedaliero e sanitario per quanto riguarda ad esempio la maternità. Parallelamente è fondamentale la visione che si trasmette del parto o continueranno ad esserci donne che, per paura e mala-informazione, chiederanno e pretenderanno un certo tipo di presa a carico e il personale medico sarà costretto a caricarsi continuamente delle responsabilità al posto di qualcuno che negli anni si è fatto di tutto per deresponsabilizzare, manipolare e condizionare.
Torniamo in classe. Dopo aver introdotto basilari nozioni di fisiologia, ho invitato le/i ragazze/i a paragonare il partorire al fare la cacca (si sa che cattura l’attenzione). In entrambi i casi sono coinvolte zone del corpo che si devono aprire per far passare qualcosa e che non lo fanno a comando ma solo in e a certe condizioni. Riuscireste a farla in mezzo ad estranei che vi fissano e/o parlano di fatti loro e/o giudicano quanto bene o male ci state riuscendo?
Avviciniamoci un po’ di più al tema e al posto della cacca ora metteteci il fare l’amore. Aggiungiamo quindi la sfera delle emozioni, del coinvolgimento personale, dei sentimenti che scorrono tra due persone, …
Come vi sentireste se, in quel momento così personale e intimo, nella stanza con voi ci fossero altre persone che aprono la porta, vanno e vengono, accendono luci e apparecchiature, controllano a che punto siete, vi suggeriscono come secondo loro dovreste migliorare la performance, commentano le vostre posizioni, ridacchiano, disapprovano, borbottano sul tempo che ci state mettendo, incitano a concludere, ecc. ecc. ecc.?
Avete in mente il gioco del domino? Basta un’interferenza, anche minima, e tutto si blocca; poi per forza si deve fare qualcosa se si vuole arrivare alla fine del percorso.
“Quindi cos’è successo a chi me l’ha descritto come traumatico, lungo e super doloroso?”
È successo che quella persona ha vissuto la sua personale esperienza e va presa come tale: la sua esperienza, non “così sono tutte le nascite e così deve essere”. Ascolti con rispetto e presenza e nel farlo ti ricordi che sta raccontando la sua storia, non la tua né di nessun altro. Inoltre, ora sapete che se si indagasse ulteriormente in quella storia, prima o poi si troverebbe il pezzo del domino che è stato spostato e ha dato vita a tutto il resto. Avete uno spiccato senso critico, mantenetelo e usatelo! Partorire non si riduce a o cesareo o vaginale, o casa o clinica, o trauma o orgasmo.
Nascere è un viaggio tra natura e mistero! Siete d’accordo o vi dà fastidio se introduciamo in tutto quello che ci stiamo dicendo anche la componente Anima? “Beh sì che può, ci sta!” … e tutto si è riempito di ancora più senso.
In chiusura ho mostrato loro immagini di travaglio, parto e postparto e un breve video di una nascita a casa con protagonisti una coppia, un fratellino, un bebè in arrivo e la sua placenta; testimoni un’ostetrica e una fotografa. “Questo non è quello che si vede nei film o che sapevamo noi!” … e hanno tratto da soli le loro conclusioni.
Vedere i loro occhi spalancarsi e sorprendersi e accorgersi che, per un sacco di tempo (e tuttora), non gliela si è raccontata giusta, a me ha contorto le budella! Perché io la sento in me la responsabilità di tutto il casino che è stato fatto e si continua a fare. Più forte però, sento in me la responsabilità di diffondere nuove visioni, nuove opportunità, nuove realtà, nuova bellezza. Mostrare l’autentica essenza della nascita in tutte le sue espressioni è prioritario per l’evoluzione dell’essere umano.
Clarissa Semini
Origine
© Clarissa Semini