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i migliori alleati dell’umanità

da | Feb 18, 2023

Articolo apparso sul numero di luglio-agosto 2022 della rivista Gente Sana.

Il movimento che ha portato predatori (cani e gatti, qui mi riferisco prevalentemente a loro) ad entrare nelle nostre case, è un processo che fa parte dell’evoluzione iniziato circa 14’000 anni fa. Si tratta quindi di un tempo molto lungo fatto da tanti piccoli passaggi. Come gli esseri umani, anche loro sono in un processo evolutivo ed è questa spinta che ha fatto sì che iniziassero a seguire una luce: la luce interiore/spirituale dell’essere umano.
Ciò che conduce dall’essere selvatico al divenire domestico è un processo di individualizzazione. Gli animali sono fortemente plasmati dalla natura che gli dice cosa fare, essa è dentro gli animali, compenetra ogni loro parte, è nelle loro cellule. L’animale selvatico ha un ruolo nell’ecosistema ed è guidato dalla natura dentro di sé. Cane e gatto si sono emancipati separandosi da un’esperienza che da dentro gli diceva cosa fare. Dall’esperienza di un collettivo sono passati a quella di un individuo, da un comportamento prevalentemente predatorio a uno spazio di relazione.
Oggi l’umanità è fortemente chiamata a raggiungere un livello superiore di autonomia, in questo senso e per quanto appena descritto, cane e gatto sono lo specchio perfetto che ci mostra questa forza in atto.

Il movimento che ha seguito e continua a seguire il regno di natura animale entra in risonanza con il movimento emozionale della persona che vive con loro. Ogni volta che una persona ospita in casa un animale, sta rispondendo ad una propria necessità di trasformazione! L’animale non ha bisogno di noi, siamo noi ad avere bisogno della forza evolutiva e della connessione con la natura che l’animale incarna. Gli animali sono una porta verso la trasformazione, attraverso loro abbiamo la possibilità di accedere alla nostra.

Come per altri ambiti dell’essere Umani, anche nella relazione con gli animali è necessario oggi cambiare prospettive e ridefinire i ruoli con nuova consapevolezza. Molte persone si prodigano per salvare gli animali. Ma chi sta veramente salvando chi? Ciò che accade è che la persona è entrata in contatto con l’urgenza animica di sanare vecchie ferite ancora presenti in sé e che ancora fanno male. Osservare da questo punto di vista permette di ridare ad ognuno il suo ruolo originario ridistribuendo le responsabilità e portando così guarigione, leggerezza e armonia attraverso l’amore che riprende a scorrere.

È la persona che attira a sé l’animale. È l’animale che offre alla persona la possibilità di salvarsi.
Tutto della relazione con il proprio animale racconta qualcosa di noi, dal momento biografico in cui è entrato in casa, ai disagi fisici e/o comportamentali che manifesta in risonanza con il nostro bagaglio storico ed emotivo, fino al suo ultimo istante di vita. La morte dei nostri animali, così come altri momenti cruciali della nostra esperienza di vita, viene troppo spesso delegata ad altri. Così come per l’inizio della vita imperversa la convinzione che l’epidurale sia l’unico modo per affacciarvisi senza dolore, l’eutanasia sembra la sola via per una buona morte (significato etimologico della parola).
Il momento in cui il nostro animale si avvicina alla fine della sua vita rappresenta la conclusione, la fase più difficile e delicata, della relazione che ogni giorno per diversi anni è stata costruita tra persona e animale.
Come può essere che quando l’animale ha più bisogno di me, lui che arricchisce la mia vita e che le ha dedicato tutta (o quasi) la sua esistenza, io mi sposto e ometto la mia totale presenza?!? 

Gli animali, che non giudicano e sono esseri di natura, sono spontaneamente in contatto con la morte, che per loro è parte integrante della vita come lo sono il nascere, il giorno e la notte. Molte persone si trovano (spinte) a scegliere la strada dell’eutanasia per paura del dolore e/o delle complicazioni che l’animale potrebbe avere. La maggior parte delle volte si ignora che è possibile evitarla e accompagnare l’animale, senza che debba soffrire, nel suo naturale fluire verso la morte. Imparando proprio attraverso la sua presenza a sciogliere i nodi che rendono difficile il nostro fluire nella vita. Perché non accompagnare al fine vita degli animali per concludere con amore ciò che, con amore, è iniziato?

Uno degli scalini verso una superiore autonomia dell’essere umano è quello di scegliere! Puoi scegliere come accompagnare il tuo prezioso alleato fino all’ultimo respiro e far sì che porti a compimento il suo processo evolutivo che ha fatto in modo che seguisse la tua luce fino a te. In questa scelta è intrinseco un impulso di guarigione che, tra le altre cose, permette alla vostra relazione che sta per concludersi, di avere un senso profondo. Nell’istante del passaggio, accade una fusione di anime: l’impronta dell’anima del tuo animale si fonde nella tua anima e sana la tua ferita che lo ha chiamato a te. È un momento di profonda Bellezza spirituale! Cogli il valore immenso di questo dono?
La relazione con il proprio animale è fondata sull’amore incondizionato. La morte contiene in sé energie di trasformazione. Sommando queste forze di trasformazione all’amore incondizionato alla fragilità e vulnerabilità che la persona sperimenta in quel delicato momento, ne risulta una grandissima apertura grazie alla quale le forze di trasformazione possono manifestarsi.
Come possiamo sprecare un dono così prezioso non facendoci carico della morte dei nostri preziosi alleati?

Foto di Lara e Ale Phototellers

Ho chiamato Pacha-micia nella mia vita 13 anni fa.
È grazie alla sua presenza che mi sono riallineata alla mia traiettoria e oggi accompagno persone ed animali alla nascita, durante la vita e verso la morte. Lei mi ha re-insegnato a comunicare con la mia Coscienza Superiore e, da lì, con l’Anima di chi incontro. Con Pacha accanto ho guarito la mia più profonda ferita.
Pacha è morta il primo maggio scorso, una data carica di simbologie e allineamenti planetari.
La sua morte è stata improvvisa, in apparenza un incidente, in profondità una sinfonia perfetta che solo l’Amore più grande poteva orchestrare così straordinariamente in ogni dettaglio.
Lei quel giorno aveva un appuntamento con la vita, io quel giorno avevo un appuntamento con me stessa!
Durante la nostra relazione mi ha sempre ricordato di essere attenta al dettaglio e connessa alla visione più ampia. Quel giorno, spostandomi attraverso e oltre il dolore, li ho visti tutti fino a riconoscerne il Dono.
Mai come prima, da quell’istante, sento quotidianamente il mio Sé superiore prendere per mano la mia umanità, non lasciarla più e stringerla ancora più forte nei momenti di pianto e nostalgia affinché si rivelino attimi di guarigione e gratitudine. Pacha, semplicemente spostandosi un po’ più in là, ha generato un’onda dentro di me. A volte sembra dolore, a volte sembra pace, a volte sembra vuoto, a volte sembra tutto … sempre è Amore.

Gli esseri umani non possono più permettersi di trascurare/ignorare la vera ricchezza che gli Animali portano nelle nostre vite … anche attraverso la loro morte.

Sono a disposizione per accompagnamenti empatici e consapevoli alla morte degli Animali.

Attraverso questa rubrica vogliamo diffondere consapevolezza sull’essere Umani. Se hai una domanda o senti il desiderio di una condivisione mi trovi qui: clarissasemini@clarissasemini.ch